di Fabio Antonelli
Nel 2016, Patrizia Cirulli sorprese pubblico e critica con “Mille baci”
(Incipit Records), un disco in cui musicò e interpreto poesie di grandissimi
poeti dimostrando grandissima sensibilità. Ora dà alle stampe un nuovissimo
progetto “Sanremo d’Autore” (Egea Music – 2018) in cui reinterpreta dodici
canzoni di altrettanti artisti sanremesi, arrivati ultimi, penultimi o comunque
esclusi dalla giuria alle serate finali, in una sorta di rivincita morale.
Cover "Sanremo d'Autore" - Foto di Renzo Chiesa |
Dopo un bell'album che ti ha vista musicare e cantare poeti, sei
tornata con un nuovo disco ancora nel ruolo d'interprete. La copertina ti
ritrae sorridente uscire su un palco teatrale, accanto, scritto elegantemente a
mano, il tuo nome e cognome e il titolo del progetto "Sanremo d'Autore".
Titolo e copertina come sono nati? Il progetto com'è nato?
Parlando con un amico
discografico era saltata fuori l'idea di pensare ad un disco di cover.
Successivamente, parlando di questo con Francesco Paracchini, è nata l'idea di
concentrarsi su brani sanremesi non premiati dalle giurie, anzi arrivati
ultimi, penultimi o non ammessi alla serata finale. Belle canzoni che sono
comunque arrivate al cuore degli ascoltatori e che hanno avuto il loro
riconoscimento nel tempo. Il titolo mi è venuto in mente partendo appunto dalla
parola "Sanremo" che è il filo conduttore. "D'Autore", in
quanto tutti i brani sono firmati da grandi autori (ad esempio, nel brano dei
Tazenda "Pitzinnos in sa gherra" compare anche Fabrizio De André). Un
modo per dare valore anche agli autori che spesso non vengono nemmeno citati. Per
quanto riguarda la copertina, ne avevo parlato con un amico e collaboratore,
Ottavio Tonti, che mi ha suggerito l'idea del teatro e delle scritte a mano
sulla copertina. Ne ho quindi parlato con Renzo Chiesa a cui è venuta l'idea di
scattare la foto con il sipario del Teatro Carcano a Milano. Un'immagine
allegra e gioiosa, una sorta di sintesi fra il palco di un teatro (che rimanda
a Sanremo) e la "rivincita" delle canzoni in questione.
Curiosamente e, direi anche coraggiosamente, il disco si apre con una
versione molto particolare di "Vita spericolata" di Vasco Rossi in
cui tu non compari ma lasci la scena al maestro Vince Tempera che la esegue al
pianoforte. Un inizio suggestivo e direi spiazzante, quasi a mettere in guardia
l'ascoltatore che non si tratta del solito disco di semplici rifacimenti ... O
sbaglio?
In effetti è così, non è un
semplice disco di cover. C'è un filo conduttore e un significato preciso che
lega le canzoni. "Vita spericolata" è una delle canzoni simbolo dei
non valorizzati a Sanremo, non poteva mancare. Ho pensato anche di cantarla,
l'ho provata. Poi la notte mi ha portato consiglio e ho avuto l'idea di non
cantarla e di iniziare il disco così. Il tema portante del brano è bellissimo.
Quando mi è arrivato il disco a casa e ho iniziato l'ascolto mi sono venuti i
brividi. Una canzone storica.
Patrizia Cirulli - Foto di Valeria Bissacco |
Vince Tempera, però, non è l'unico musicista con cui hai collaborato
nella realizzazione del disco. La terza traccia, ad esempio, che è "Il tuo
amore", canzone di Bruno Lauzi che nel lontanissimo 1965 a Sanremo fu
totalmente ignorata ed esclusa persino dalla finale, vede un magnifico Sergio
Cammariere duettare con te, mettendo a disposizione voce, pianoforte e
curandone anche gli arrangiamenti. Com'è nata l'idea di coinvolgerlo nel
progetto? Volevi forse un'atmosfera jazz? Come è avvenuta la collaborazione?
Sergio Cammariere è un artista
che amo molto e, in effetti, l'idea della sua presenza con le sue atmosfere
jazz era quello cui avevo pensato. Gli arrangiamenti sono stati curati da
Sergio e suonano nel brano i suoi storici musicisti, Amedeo Ariano e Luca
Bulgarelli. Sergio ha fatto un lavoro meraviglioso e le nostre voci si
alternano e si sfiorano come a creare un'onda.
Visto che abbiamo affrontato da subito il discorso collaborazioni
parlerei di Mario Venuti e la sua "Un altro posto al mondo", scritta
con Kaballà e da lui presentata a Sanremo nel 2016, insieme al suo gruppo
Arancia Sonora. Com'è stata cantarla con l'autore stesso? E' stato come ridare
il giusto valore a una canzone, per certi versi, così poco sanremese?
Si tratta di una canzone
bellissima a mio avviso, molto evocativa, capace di portarti altrove. Un brano
che ho sempre amato. Ingiusto non averlo ammesso alla serata finale. Ho sempre
avuto grande stima per Venuti e per Kaballà che, come hai ricordato tu, è
l'autore del brano insieme a Mario. È stato un dono poter interpretare il brano
insieme al suo autore, Mario è stato generoso.
Patrizia Cirulli - Foto di Ottavio Tonti |
Uno dei pregi maggiori di questo tuo progetto, credo sia stato quello
di far riscoprire all'ascoltatore alcune canzoni che davvero erano state
ignorate o scartate dalla giuria sanremese, magari ricevendo solo il premio
della critica, penso ad esempio a "Colpevole" cantata da un Arigliano
già ottantunenne nel 2005. Personalmente trovo meravigliosa la tua versione
voce e chitarra e, ancora una volta, emerge il tuo amore verso il jazz o
sbaglio?
Non sbagli, è così!! È un amore
che esiste ... Quando ho deciso di realizzare questo disco, uno dei brani che
volevo assolutamente fare era proprio "Colpevole". Un brano che mi è
sempre piaciuto tantissimo, la canto con il sorriso. Ricordo con emozione e
divertimento l'esibizione di Arigliano al Festival. Mi piace molto l'atmosfera
e l'ambientazione del brano originale e sono molto contenta della nuova veste
sonora che vede Massimo Germini alla chitarra, con arrangiamento di Lele
Battista.
Senza per forza passare in rassegna tutte le canzoni, che sono davvero
una più bella dell'altra nelle tue versioni, ci sono però due canzoni
"Rosanna" di Nino Buonocore e "Lei verrà" di Pino Mango
che, per la particolarità delle voci dei due cantanti tu, con la tua voce scura
e calda, hai saputo valorizzare con straordinaria bravura, tanto da farmele
quasi preferire alle versioni originali. Affrontarle è stata per te quasi una
sfida? Un voler dimostrare di potercela fare anche nei confronti di voci così
lontane dalla tua? Se si, direi che ci sei pienamente riuscita ...
Intanto grazie Fabio per le tue
parole e le tue impressioni!!! Per quando riguarda "Rosanna", mi sono
trovata subito a mio agio nel cantarla e mi è piaciuto tantissimo!! Poi Joe
Damiani ha realizzato un arrangiamento molto fresco e delicato. Per quanto
riguarda "Lei verrà", avevo delle resistenze inizialmente e avevo
anche pensato di non farla in quanto la vocalità di Pino è particolarissima e
questo brano viene colorato dalla sua voce in modo unico. In un secondo
momento, ho provato a rapportami a questo brano in modo semplice e diretto e ho
provato a farlo a modo mio. È diventata, ovviamente, una cosa molto diversa.
Sono molto contenta per la realizzazione di entrambi i brani.
Patrizia Cirulli - Foto di Valeria Bissacco |
So che in questi giorni di Festival, avrai modo di presentare il disco
proprio a Sanremo, per la precisione nella sede del Club Tenco, spero
seguiranno altre occasioni live ... con che formazione porterai in giro il
disco? A proposito di Club Tenco, il tuo disco non credi faccia da trait
d'union tra questi due mondi spesso distanti fra loro, che aiuti in un certo
senso il dialogo e l'abbattimento di certi confini?
Si, mercoledì 7 febbraio ci sarà
una presentazione del disco nella sede del Club Tenco e sarò a Sanremo tutta la
settimana per altre presentazioni. Il disco lo presentiamo in acustico,
chitarra e voce. Questo disco credo che possa essere motivo di unione fra i due
mondi, sono d'accordo con te. Il brano dei Tazenda, "Pitzinnos in sa
gherra", porta la firma anche di Fabrizio De André, ad esempio. Poi ci
sono brani di Lauzi, Tenco insieme ad altri autori considerati più
"pop" (che non è una brutta parola!). La bellezza è bellezza e riesce
ad andare oltre ogni confine e pregiudizio.
Concordo molto con questa tua ultima affermazione. Vorrei chiudere, se
fossi d'accordo, con una domanda proiettata verso il futuro. Dopo questo
progetto, che ti vede ancora una volta in veste di interprete, hai
definitivamente abbandonato la via del cantautorato puro o queste barriere in
realtà non esistono e quindi, chissà?
In realtà, nel disco precedente,
"Mille baci", ho composto tutte le musiche, oltre ad interpretare
tutti i brani. Mi sono aperta anche ad altro, non ho l'esigenza di fare per
forza solo cose scritte interamente da me. Mi sono divertita moltissimo con
questo ultimo disco e non escludo di fare altro come interprete. Mi piace fare
ciò che mi appassiona. Il prossimo disco potrebbe essere composto da brani
scritti da me e mi piacerebbe molto (ho brani nel cassetto che attendono...), anche
se fra i miei progetti c'è anche un'altra idea che vorrei realizzare in veste
di compositrice.
Quest'ultima mia domanda era, in effetti, una provocazione, perché in
realtà so benissimo che tu non hai mai abbandonato l'attività creativa in senso
stretto, per fortuna nostra. Solo una curiosità, per congedarci, hai già in
programma qualche data dal vivo oltre alla settimana sanremese?
Grazie Fabio!! Il 24 marzo alla
Casa delle Arti - Spazio Alda Merini, a Milano, altre date in via di
definizione ... Ora affrontiamo la settimana sanremese!!!
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