di Fabio Antonelli
In questo periodo Luca
Bonaffini sta portando in giro per teatri e non solo, il suo ultimo lavoro
discografico IL CAVALIERE DEGLI ASINI VOLANTI (2018 Ed. IdP), in versione
unplugged. Sembra ieri il giorno in cui ebbe l’occasione di conoscere
Pierangelo Bertoli e da lì iniziare una splendida collaborazione con il
compianto cantautore di Sassuolo ma, in realtà, sono già passati trent’anni.
Tempo quindi di bilanci, ma sempre con “lo sguardo dritto e aperto nel futuro” ...
Espansione TV |
Hai appena compiuto i 57
anni in questi giorni, nel rinnovarti gli auguri ti chiedo una sorta di
bilancio della tua vita, in termini musicali quanto sei riuscito realmente a
realizzare di ciò che avresti voluto fare e cosa, invece, senti che ti è
mancato o non hai potuto sviluppare come credevi?
Il bilancio, per fortuna, io lo faccio una volta al giorno, al mese,
all'anno e dopo che mi accade un evento (bello e brutto), 57 è un numero
anonimo, a parte il fatto che 5+7 fa 12! La mia carriera è stata breve, intensa
ed incompleta. Dal 1985 al 1994, sono stati otto anni di "discografia
vera", con obblighi, costrizioni, entrate economiche e successi (vedi Pierangelo
Bertoli, Patrizia Bulgari, ecc.). Poi ho continuato, dopo essermi staccato dal
"grande mondo dei grandi", per la strada (un po’ mia, un po’ no). E
lì ho capito che un conto è far parte del sistema ed essere costretti a
produrre numeri e fare da schiavo (ghostwriter o produttore di idee, strategie,
tattiche); un altro conto è vivere per sé stessi, senza gravare sul fegato la
necessità di "essere all'altezza del mercato (o mercatino ...)".
Bisogna avere lo stomaco forte per resistere, in entrambi i casi. Ma io non ho
mai mollato, anche quando il frigorifero era vuoto.
Questo credo non possa che
farti onore. Certo non deve essere stato facile ma se l'anno scorso sei
arrivato a realizzare un disco "Il cavaliere degli asini volanti",
così diverso da ciò che hai fatto in passato, così pieno dei tuoi ideali, così
fuori dalle logiche di mercato, credo sia anche una conseguenza del tuo
coraggio. Mi racconti come è nato?
Nel 2015 ho compiuto 30 anni di percorso e la mia città mi ha omaggiato di
un bellissimo evento al Teatro Ariston. Solo con voce e tre chitarre (due
acustiche e una elettrica) ho raccontato aneddoti e momenti artistici della
strada fatta. Da lì l'idea di ricominciare a lavorare su un album di inediti.
Un produttore, un'etichetta, uno staff: troppe cose, troppi costi per un ultra
cinquantenne pressoché ignoto. Allora, dopo il naufragio di un progetto tra
passato e futuro molto bello ma irrealizzabile, ho chiesto a Roberto Padovan,
compositore di musica per colonne sonore, di scrivermi alcuni "mondi"
che si ispirassero ai sette chakra. Volevo volare ancora, come mi è accaduto,
ma ancora più in alto. Volevo studiare la terra dall'alto, misurarmi con lo
spazio fuori e con quello dentro. Ecco che abbiamo, nell'autunno del 2016,
iniziato a scrivere e, nel giro di cinque mesi, c'era già tutto l'album Il cavaliere degli asini volanti, testi,
musiche, arrangiamenti e registrazioni. È rimasto fermo fino all'anno dopo,
diventando CD fisico nel settembre 2018, e digitalizzandosi in 240 Paesi del
Mondo grazie a Believe Digital nel luglio di quest'anno. Intanto ho prodotto e
realizzato libri e spettacoli, fino ad arrivare al mini tour unplugged.
L'Officina della Musica - Como |
Nell'ambito di questa tuo
mini tour, come lo hai definito tu stesso, mi sembra, almeno quello tenutosi a
Como mi è parso così, che abbia voluto dare un peso notevole al rapporto umano,
con coloro che hanno il piacere di seguirti in questi tuoi sogni. Quanto
davvero è importante questo aspetto, per il tuo mondo musicale?
Io mi reputo un dream writer. Scrivo ciò che sogno e quello che mi
spaventa, come ad esempio la negazione dei sentimenti. L'umanità siamo noi, non
è un concetto astratto. È la definizione del nostro esserci, essere qui, su
questo pianeta in questo preciso momento. E il mio mondo fantastico è
inscindibile dal mondo reale ...
Teatro Lo Spazio - Roma |
Ma non credi sia un mondo
reale in cui ormai si calpesta tutto e tutti, quasi senza neppure accorgersene?
Un mondo dove anche la musica è diventata usa e getta, come resistere a tutto
ciò?
Resistere è la parola d'ordine dell'uomo. Sempre. L'uomo nasce per esistere
e resistere senza alternativa. Chi si chiude, ha perso. Sono stato a Roma,
recentemente. Beh... Viva Milano! 😀
Teatro della Memoria - Milano |
Perché viva Milano?
Perché i milanesi a Milano, dove ho aperto l'etichetta ldp, credono ancora
nel futuro. I romani, no. Ma forse sono capitato il giorno sbagliato!!!
Può essere, ma mai smettere
di sognare un futuro e i tuoi sogni sono di quelli in cui gli asini volano. Non
ho volutamente chiesto nulla del tuo rapporto con Pierangelo Bertoli ma so che
l'esperienza vissuta con lui è stata un qualcosa di unico per te. Oggi, c'è un
artista che, se ti dicesse “caro Luca ti va di scrivere un disco con me?” faresti
la fine di quegli asini?
No, non c’è, ma gli asini sono la nostra memoria attiva, il sogno
realizzabile. Quindi perché non provare a volare ancora?
Cover IL CAVALIERE DEGLI ASINI VOLANTI |
Se sei d’accordo, vorrei
farti un’ultima domanda sull’ultima tua fatica discografica Il cavaliere degli asini volanti, visto
che proprio in questo periodo, come detto sopra, la stai presentando in giro
per l’Italia, in versione unplugged, non voglio però parlare delle canzoni
perché non voglio togliere curiosità a chi ci leggerà, vorrei soffermarmi sulla
splendida copertina illustrata, chi l’ha pensata e disegnata?
Daniele Massimi, un eccellente illustratore visionario che, tra proiezioni
cosmiche e sentimenti umani, ha deciso di volare insieme a noi...
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