Fiorindo: “La Magia del
libro”
Alla fine vien voglia di
leggere un buon libro, ma non fraintendete…
di Fabio Antonelli
“La Magia del libro” è
uno di quei dischi che come per magia ti si materializza nella cassetta postale
di casa, magari dopo qualche disguido di troppo, per la passione di amici
comuni come Massimo Priviero, un musicista del quale non devo certo
aggiungere credenziali e l’amico milanese d’adozione Roberto Cernigoj, friulano doc, uno che di musica di qualità se ne
intende eccome, visto che grazie a lui ho conosciuto la musica di due ottimi
cantautori friulani Luigi Maieron e Aldo Rossi.
Non dilunghiamoci però in
convenevoli, piuttosto addentriamoci subito in questo disco di Fiorindo Tittaferrante, in arte solo
Fiorindo, che attraverso dieci
tracce cerca di farci capire quanto piacere e quanta magia possa scaturire
dalla lettura di un bel libro, proprio come avviene dopo aver ascoltato questo
disco, un piacere sia per le orecchie sia per il cuore.
Il disco, che si muove tra
ballade, folk songs, sonorità sudamericane e blues si lascia ascoltare con
immediatezza e, badate bene, in questo caso specifico è solo sinonimo di buona
musica, non certo di ovvietà, basterebbe ascoltare la traccia che dà il titolo
al disco per rendersene conto, una bella ballata che oscilla tra folk e blues
in cui non c’è un passaggio fuori luogo, lap steel, violino e chitarre ci
conducono per mano tra un personaggio e un altro di romanzi che appartengono al
bagaglio letterario comune, si crea così una rocambolesca storia in cui la
morale è che “Ora si, puoi viaggiare /
chiudi gli occhi puoi volare / Ora si, puoi sognare / con un libro si può fare”.
Da distribuire nelle scuole di ogni ordine e grado.
Facendo così, ci troviamo già precipitati
alla traccia tre che è quella che dà il titolo al disco, facciamo allora un
rewind per tornare alla prima traccia “Avalon”, una folk song dal sapore
nordico, ma anche in stile Luf per
intenderci, che ci addentra in una storia in cui miti come Excalibur s’intrecciano
con la quotidiana realtà perché, come apprendiamo in gran segreto dalle parole
di Morgana “Siam noi ogni giorno, con il
nostro pensiero / a creare nel nostro mondo un sentiero”.
“Don Chisciotte” ci offre
una non banale riflessione sulla vita in generale, ma soprattutto sulla vita oggi,
in cui ci si trova inseriti in una società dove si corre a perdifiato e spesso
si perde il senso vero dell’umano vivere, come canta appunto Fiorindo “Se ammirassi la natura / del tempo non
avresti paura, / Come un fiume segue il suo corso / per la vita, stesso
discorso” finendo per perdere di vista gli affetti più cari “C’è un tempo per studiare, / lavorare e
riposare, ma anche per dover amare / Lascia stare Don Chisciotte / che corre
verso i mulini a vento / tuo figlio è qui in questo momento”. Una lezione che
vale soprattutto per il sottoscritto.
Ritmo lento, suadente, un po’ sudamericano
per “Il
giocatore”, storia di un giocatore accanito che nella vita non ha altro
che le carte “I suoi amici, quelli veri /
sono le carte ed i suoi pensieri / ormai la sua è pura passione / e nella mente
assuefazione”, per lui purtroppo non sembra più esserci alcuna possibilità
di riscatto sebbene ogni sera da tempo ripeta “Domani finirà!”.
Una zampogna ci introduce nella
romantica, quanto drammatica, “Romeo e Giulietta”, in cui destino
privato e pubblico, si mescolano. Questa la scena iniziale “Due ragazzi si baciano piano / e si tenevano mano per mano, / sguardi
rivolti alla luna e alle stelle / il loro amore rabbrividiva la pelle”, ma
è il 6 aprile e quel giorno in Abruzzo la terrà tremò tanto che “I due ragazzi li han trovati per terra /
abbracciati come edera e quercia”. La canzone si chiude con un ritornello
sospeso tra speranza e amaro realismo “Nella
terra del sole / la speranza non muore / Nella terra del sole non bastano le
parole”.
Con “Sentirsi dire” si cambia
atmosfera in un tripudio di violino e bandoneon, una musica che mi suggerisce
spazi immensi tipo pampas Argentina e un testo che invita a essere artefice in
prima persona delle proprie scelte, senza ascoltare troppo parole e consigli
altrui “Sentirsi dire parole irreali / cambiando
sempre mille ideali. / Il tempo passa senza ritorno / e alla fine cosa mia
resterà?”.
Ancor più spumeggiante musicalmente,
“Ieri,
oggi e domani” ci offre una bella riflessione su passato presente e
futuro, perché in fondo, si è un po’ tutti figli d’immigrati, di lavoratori
indomiti e il nostro trascorso dovrebbe aiutarci a crescere anziché sforzarci a
piè sospinto a rinnegare il proprio passato “Ragazzo
di ieri ha conquistato / di oggi ha assaporato / e di domani che sia illuminato
/ Se il futuro fosse già deciso / non balliamo con l’ultimo sorriso / ieri
costruisce l’oggi per il domani / apriamo gli occhi e le nostre mani”.
“Fermata per l’inferno”,
ballata dal ritmo suadente, ci mostra ancora una volta come l’esistenza sia
fatta di esperienze che ognuno si porta dentro e che il tempo non può
cancellare perché “Passano tempi, passan
le ore / che portan segni e parole / Ognuno è un libro di storia / la vita è
memoria”.
Il testo di “Supplica a mia madre” è
l’omonima poesia di Pier Paolo Pasolini
dedicato alla propria madre Susanna
Colussi e sarebbe superfluo rilevarne i pregi, quel senso di dolore e
solitudine che la pervade, a Fiorindo va riconosciuto soprattutto il merito di
averla ben musicata e di averla cantata con giusta misura, dimostrando una gran
sensibilità senza però cadere nell’errore di gravare il brano d’inutile enfasi.
Sognante, un po’ com’è il tema
stesso della canzone, “Un destino ridicolo” affronta il
tema dell’infanzia in cui spesso ci si crea personaggi immaginari che ci
accompagnano nei giochi e nei sogni, ma si sa che il trascorrere del tempo, il
crescere comporta qualche sacrificio “Il
suo letto è una nave per navigare / ma un domani crescendo dovrà naufragare”.
Il disco si chiude con “Credi
in te”, un brano in cui Fiorindo invoca chi ascolta a credere in se
stesso e in quello che fa, a convincermi poco però, non è tanto l’ottimismo che
pervade il pezzo, quanto il testo infarcito di troppe rime baciate tipo “Delusioni e sconfitte avrai / seguiti da
pianti vedrai / ma la forza per proseguire/ tu troverai”, peccato perché
musicalmente è trascinante e mi ricorda un po’ il sound di Fabio Treves.
Peccato questo finale un po’
sottotono, perché il disco ha navigato bene fino a qui, o forse potrei dire che
ha volato, un po’ come Peter Pan verso l’isola che non c’è per restare in tema
di magia del libro. Resta comunque un buon disco, ben suonato e capace nel suo
insieme di far venire all’ascoltatore il desiderio di riprendere in mano
qualcuno dei romanzi citati nel disco e questo non è mai un male …
Fiorindo
La Magia del libro
Smilax Publishing / Self - 2012
Acquistabile presso i migliori negozi di dischi e qui: www.self.it/ita/artista.php?art=FIORINDO
Tracklist
01. Avalon
02. Don Chisciotte
03. La Magia del libro
04. Il giocatore
05. Romeo e Giulietta
06. Sentirsi dire
07. Ieri oggi e domani
08. Fermata per l'Inferno
09. Supplica a mia Madre
10. Un destino ridicolo
11. Credi in te
Crediti
Fiorindo Tittaferrante:
voce, chitarra acustica (1, 5, 6, 8, 10), chitarra 12 corde (2), dobro (3), lap
steel (3, 4), charango (7), pianoforte (9)
Davide Tittaferrante: batteria
(1, 2, 3, 4, 5, 7, 8, 10), percussioni (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8)
Francesco Licciardi: basso
a 5 corde (1, 8), basso (2, 10), corno francese (2), contrabbasso elettrico (3,
4), basso Fretless (5, 7, 9), contrabbasso (6)
Gianluca Verrengia: chitarre
acustiche (1, 3), mandolino (1, 2, 6, 8), chitarre (2), chitarra classica (4),
chitarra 12 corde (5, 8), chitarra acustica (6, 9, 10), bouzouki (8)
Stefano De Libertis: fisarmonica
(1, 2, 3, 4, 5), bandoneon (6)
Domenico Mancini: violino
(1, 3, 4, 6, 7)
Fabrizio Fantini: flauto (1,
5), zampogna (5)
Flavia Di Tommaso: violini
(2), viole (2)
Ivan Pretto: cori (3, 5, 8,
10)
Patrizia Visentini: cori (3,
5, 8, 10)
Bob Darkhill: violoncello
(9)
Giuliano Barboni: armonica
(10)
Testi e musiche di Fiorindo Tittaferrante (tranne “Supplica a mia
madre”, testo di Pier Paolo Pasolini e musica di Gianluca Verrengia e Fiorindo
Tittaferrante)
Arrangiamenti di Tittaferrante (tranne “Supplica a mia madre”,
arrangiamenti di Gianluca Verrengia e Fiorindo Tittaferrante)
Produzione esecutiva di Alberto Margheriti
Produzione artistica di Fiorindo Tittaferrante
Registrato e missato presso Audio Works da Gianluca Verrengia
Master effettuato da Pietro Caramelli e Claudio Giussani presso gli
studi Nautilus
Sito ufficiale di
Fiorindo: www.fiorindo.net
Fiorindo su MySpace: www.myspace.com/fiorindo
Fiorindo su Youtube: www.youtube.it/fiorindotitta
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