di Fabio Antonelli
COMUNICATO
Gli Organizzatori del Premio Sergio Endrigo 2012, preso atto delle difficoltà logistiche e organizzative conclamate da una miope e totale assenza di partners, collaboratori e/o sponsors, rendono noto con grande rammarico che l'edizione 2012 del Premio non potrà in alcun modo essere realizzata.
Gli Organizzatori del Premio Sergio Endrigo 2012, preso atto delle difficoltà logistiche e organizzative conclamate da una miope e totale assenza di partners, collaboratori e/o sponsors, rendono noto con grande rammarico che l'edizione 2012 del Premio non potrà in alcun modo essere realizzata.
Pertanto il presente
comunicato annulla i precedenti e invalida il Regolamento Generale del Premio,
pubblicato sul sito www.premiosergioendrigo.it
Gli Organizzatori nel chiedere scusa di quanto sopra si augurano di poter riprendere e realizzare il progetto in futuro.
Gli Organizzatori nel chiedere scusa di quanto sopra si augurano di poter riprendere e realizzare il progetto in futuro.
Così sta scritto sulla pagina ufficiale del sito dedicato al Premio
Sergio Endrigo, meravigliato da queste parole, ho raggiunto telefonicamente
Claudia Endrigo, la figlia di Sergio, per chiederle chiarimenti in merito a
questa triste notizia.
Claudia Endrigo insieme a papà Sergio |
Io partirei, se sei d’accordo, dalla prima e per ora unica edizione del
Premio Sergio Endrigo che c’è stata al Teatro Smeraldo di Milano nei giorni 3 e
4 ottobre del 2011, com’è nata innanzitutto l’idea di creare questo Premio.
Mah, l’idea c’era nell’aria da
tanto, me l’hanno proposto in tanti, io alla fine ho deciso di dare fiducia a
qualcuno, perché alla fine devi decidere di dare fiducia a qualcuno, altrimenti
non si combina nulla, così è partito questo “esperimento” che non è andato a
buon fine come ben sai.
Intendi dire che non è andata bene neppure la prima edizione o i
problemi sono sorti dopo?
I problemi sono sorti da subito,
devo essere molto chiara, sarò molto diplomatica, per incomunicabilità. Non per
colpa mia, perché di tutto mi si può rimproverare, ma non di non parlare
chiaro, anzi parlo sempre fin troppo chiaro, tanto da non piacere a molta gente
proprio per questa mia estrema chiarezza. E’ successo che sono stata esclusa da
tutto, da qualsiasi scelta, dai pezzi di papà da affidare ai ragazzi in
concorso a ogni altra cosa.
Ti è stato dunque proposto di realizzare un Premio dedicato a tuo padre
e alla fine ti sei trovata totalmente estromessa, messa davanti ad un prodotto
a scatola chiusa?
Si, mi sono trovata a giochi
fatti, faccio un esempio: il teatro doveva essere uno poi ho scoperto da
Facebook che era un altro, è proprio un modo di fare cui io non sono abituata,
perché sono una persona estremamente disponibile. Chi mi conosce sa che non
sono assolutamente una presuntuosa né una diva, certo io assolutamente devo
difendere con le unghie e con i denti il cognome che porto, perché la faccia è
la mia, il nome è il mio e non voglio che si facciano brutte figure con il nome
di mio padre.
Vista a posteriori, è stata quindi un’esperienza totalmente da
cancellare?
No, le serate in se stesse sono
state bellissime, una grande orchestra, i ragazzi bravi, gli ospiti splendidi da
Simone Cristicchi ad Andrea Mirò, da Enrico Ruggeri al jazzista Franco Cerri, ma
tu sai benissimo che senza un ufficio stampa non si fa niente o no?
Beh si, in effetti, ricordo che il teatro era semi vuoto e non colmo
come ci si sarebbe aspettati.
Infatti!
Invece, la seconda edizione? E’ naufragata sul nascere?
Guarda, il solito discorso. Ho
detto agli organizzatori che si doveva cambiare ed io avrei dovuto avere
l’ultima parola su tutto e su tutti, però non c’è stato questo scambio d’idee
che mi auspicavo, per dirla in maniera “molto carina”. Ad esempio sono anni che
a Tricesimo, in provincia di Udine, fanno un Festival che si chiama “Madame
Guitar”, organizzato da Marco Miconi, sono stata contattata perché mi hanno
chiesto di poter intitolare questo Festival con il titolo della canzone di mio
padre, ma c’è sempre stata grande disponibilità e amicizia.
Veramente mi sembra di essere una
persona né che incute timore né che non accetta il confronto però, onestamente,
mi sarebbe anche piaciuto potermi occupare del Premio.
Avevo anche espresso le mie
perplessità per il fatto che il Premio si svolgesse a Milano, tu forse l’avrai
capito, ho tantissimi animali e per me muovermi è un problema, però adesso lo
sai anche tu, abbiamo skype, le mail, i telefonini, abbiamo davvero a
disposizione qualsiasi cosa per comunicare, non siamo più ai segnali di fumo …
Tra l’altro avevano creato su
Facebook una pagina dedicata al Premio, però come fosse una persona fisica alla
quale chiedere amicizia e rivolgere commenti, ma la cosa gravissima è che hanno
pure rimosso delle critiche, non posso mettere bocca su cose che non so bene
perché non le ho vissute …
Vuoi dire che hanno ricevuto delle critiche all’interno di questo
gruppo e le hanno rimosse?
Le hanno rimosse, mi è stato
segnalato da dei ragazzi, io ti dico che non sono andata su tutte le furie, ma
oltre …
Un’operazione certamente poco corretta …
Senza dubbio, perché se uno non
ha nulla da nascondere non elimina i commenti, devo dire che sono rimasta con
l’amaro in bocca, quest’anno invece ufficialmente hanno detto che non hanno
trovato sponsor.
Tutto sommato è quasi meglio così, no?
Su questo non ci piove, mi
dispiace perché è stata un’esperienza che si è chiusa con polemiche ed estrema,
estrema, estrema, lo ripeterò fino alla morte, presunzione da parte loro. Io
sono tutto, tranne che presuntuosa, chi mi conosce lo sa, chi ha lavorato con
me lo sa. E’ stato veramente un comportamento da asilo nido. Io non sono mai stata
così, personalmente credo che anche ammettere di aver sbagliato sia un gesto di
maturità e di serietà, invece il continuare a lodarsi per un qualcosa che non
ha funzionato e un secondo tentativo fallito ancor prima di realizzarlo trovo
sia imperdonabile.
C’erano state da parte mia delle
richieste di modifica al regolamento già l’anno scorso, non volevo che ci
fossero quei costi così alti nelle iscrizioni dei giovani in concorso, s’era
parlato di altre modifiche al regolamento che, invece, è uscito tale e quale com’era
l’anno scorso e, per l’ennesima volta, senza che ne fossi avvertita prima.
Francamente è stata una
grandissima delusione, non mi piacciono proprio le persone poco chiare, non mi
sono mai piaciute, diffido moltissimo, io voglio lo scontro diretto piuttosto,
ci possiamo anche mandare a fare in culo e dopo due minuti ci stringiamo la
mano, siamo persone adulte. Il confronto chiaro si, le persone poco chiare no,
credo che uno dei maggiori problemi dell’odierna società sia
l’incomunicabilità, la mancanza di chiarezza porta equivoci, malintesi, porta a
pensar male, ingigantisce anche le piccole cose.
Penso che nell’organizzare eventi di tale portata ci debba invece
essere una totale collaborazione.
Certamente, quando ad esempio ho
collaborato seppure in maniera molto marginale con Sergio Bardotti alla
realizzazione del meraviglioso concerto che, senza l’aiuto di Sergio, non
sarebbe mai stato possibile, fatto a tre mesi dalla scomparsa di papà
all’Auditorium di Roma, con dei nomi veramente da restare senza parole c’è
stata vera collaborazione. In quell’occasione Sergio mi ha chiesto “Tu come
intitoleresti la serata?”, io in un attimo ho detto “Ciao poeta” e lui mi ha
detto “E’ bellissimo, è stupendo”, poi mi ha chiesto “Ma tu come apriresti la
serata?”, gli ho risposto “Mah, per creare il giusto pathos farei Io che amo
solo te”, vedi c’è stata una grande collaborazione, ma non è che io abbia detto
a Bardotti “Devi fare così”. Chi mi conosce sa che non faccio mai così, quindi
penso che alla base di tutto ci sia stato magari anche un problema d’incompatibilità
caratteriale, ma soprattutto una non comunicazione e una totale mancanza di
coinvolgimento da parte loro.
A questo punto non ci sarà quindi più una seconda edizione del Premio
Sergio Endrigo o vedi qualcosa all’orizzonte?
Io mi auguro che ci sia, che ci
sia magari qualcosa di diverso, anche perché io ero stata chiara sin
dall’inizio (ho mail che lo confermano), la prima cosa che ho detto loro è che
o il Premo Sergio Endrigo è degno del nome che porta o altrimenti no.
Tu sai meglio di me che ormai in
giro per l’Italia c’è un premio per chiunque, questo premio per me aveva come
scopo rivalutare l’intero patrimonio artistico di Endrigo e alo stesso tempo dare
una concreta possibilità di maggiore visibilità ai ragazzi, perché altrimenti
fare un concorsino locale per me, non ha alcun senso.
Tra l’altro, per l’edizione di
quest’anno, avevo detto che, poiché i ragazzi sono dei cantautori e c’è una
netta differenza tra un cantautore e un interprete, non esiste che si affibbino
dei pezzi di mio padre a dei ragazzi che magari non li sentono per nulla
propri, facciamo invece ascoltare loro trenta, quaranta, cinquanta pezzi di
papà, così magari hanno anche l’occasione di conoscerlo veramente e non di
limitarsi a quelle quattro o cinque canzoni che girano di più. Si lascia che
scelgano tre pezzi e solo allora, sempre insieme, si sceglie il pezzo
definitivo da presentare. Imporre un brano, porta secondo me solo a un cattivo
risultato che poi è sbagliato attribuire a chi è toccato cantare il pezzo.
Ah, quindi il brano di Endrigo che hanno interpretato nel corso delle
serate non è stato scelto da loro, bensì imposto dall’organizzazione?
Si, purtroppo, invece facendo
come dicevo io, avrebbero avuto modo di conoscere anche l’Endrigo meno
conosciuto.
L’aspetto più negativo però, è
che è mancata la promozione, non ci s’improvvisa nell’organizzare un evento di
tale portata.
In effetti, penso che neanche a livello di Milano sia circolata molto
la notizia di questo importante evento.
Certamente, non lo sapeva quasi
nessuno, come avrai visto lo Smeraldo, era vuoto, pensa che gli organizzatori hanno
stampato cinquecento manifesti ma cinquecento manifesti li hanno stampati
adesso per Terni, che è un decimo di Milano. Per una realtà come Milano devi
stampare diecimila manifesti. Senza un ufficio stampa non fai niente. Non penso
e non ho mai pensato che ci fosse della malafede, credo piuttosto che ci sia
stato da parte loro l’errore di un’estrema presunzione nel credersi capaci di seguire
ogni minima cosa in prima persona. Se esistono degli uffici stampa, ci sarà
pure un motivo, glielo devo spiegare io? E’ come insegnare a una mamma che a
sei mesi un bambino deve portare i pannolini. Comunque è andata … vedremo cosa
ci riserverà il futuro.
Speriamo qualcosa di positivo, perché è davvero un peccato che un
progetto che prevedeva una continuità si sia arenato alla prima edizione, per altro
come s’è visto con grossi problemi, sia per un senso di rispetto verso l’opera
di tuo padre sia nei confronti dei giovani che vi hanno aderito con entusiasmo
e in buona fede.
Mi auguro. Pensa per che si
parlava anche di un cd, non è stato fatto niente e ormai è passato più di un
anno, una parte del ricavato del disco per Save the Children, parole parole
parole, poi la faccia ce la metto io, i ragazzi ce li hanno messi di tasca loro
i soldi per partecipare, poi ovviamente uno che non sa, finisce con il dire “ma
guarda un po’ la figlia di Endrigo”.
Mi sento attaccare da tante
persone e ci rimango molto male, però che ti posso dire, ormai è andata …
(ride con sarcasmo)
Sarebbe bello parlare piuttosto di
questo evento alla Cascata delle Marmore, in occasione del settimo anno dalla
scomparsa di papà, parliamo anche di qualcosa di bello se no …
(ride)
Parliamone, poiché che non ne so nulla.
Mio papà è sepolto a Terni
insieme a mia mamma, perché mamma era nata lì e, il 7 settembre appunto, alla
Cascata delle Marmore, grazie a quest’associazione che si chiama Terni Città Futura
e all’Assessorato al Turismo del Comune di Terni, ci sarà questa serata omaggio
a papà dove Simone Cristicchi canterà con il suo gruppo, proprio sotto la
Cascata delle Marmore.
Non è per l’unico esempio
positivo, ho ancora in mente la serata magnifica che c’è stata il 4 luglio a
Fiesole al Teatro Romano, è stato un successo incredibile, venti minuti di
standing ovation sei bis.
Papà è ancora molto amato.
Solo a Milano non si è riusciti a rendergli merito.
(ride)
Che poi è da dove ha cominciato,
quindi figurati, ma dai come si diceva … è andata così!
Premiazione di Marco Massa vincitore della prima edizione del Premio Sergio Endrigo |
Sito ufficiale del premio: www.premiosergioendrigo.it